Logo bianco_CSV Emilia
Progetto coordinato da CSV Emilia ODV

5 domande sul ruolo dei familiari in un’Amministrazione di Sostegno

Nel corso base 2024 “L’Amministratore di Sostegno – l’istituto, il ruolo e il valore”, sono emerse tante domande su un tema delicato: quello del ruolo dei familiari all’interno di un’Amministrazione di Sostegno.
Riportiamo le risposte anche per chi non ha partecipato al corso, perché sappiamo che i rapporti fra i vari soggetti coinvolti in un’Amministrazione di Sostegno sono spesso complessi e che, per tutelare le migliori relazioni possibili, è importante che ciascuno sappia qual è il perimetro del proprio ruolo.

1.
Quanto la famiglia è coinvolta nell’avvio di una Amministrazione di Sostegno? Cosa sono le notifiche ai parenti?
La famiglia può essere la protagonista dell’Amministrazione di Sostegno, facendosi parte attiva nella richiesta al Giudice Tutelare: fra i soggetti che possono fare questa richiesta, la legge prevede infatti (oltre alla persona interessata) anche il coniuge, la persona stabilmente convivente, i parenti entro il 4° grado, gli affini entro il 2° grado, a seguire il tutore curatore, il Pubblico Ministero e i responsabili dei Servizi Sociali e Sanitari.
I familiari inoltre sono chiamati a partecipare all’incontro con il Giudice Tutelare (udienza).
I parenti e gli affini della persona sottoposta all’Amministrazione di Sostegno devono essere informati del procedimento in atto, e per fare ciò si possono usare 2 metodi. Il primo è una comunicazione diretta da parte del richiedente, attraverso la consegna ad affini e parenti di un modulo di consenso, che essi dovranno firmare e che dovrà essere consegnato al Giudice Tutelare durante l’udienza. Il secondo metodo è l’invio da parte del ricorrente a mezzo del tribunale di cuna comunicazione che si chiama NOTIFICA, per la quale si devono pagare i diritti di copia conforme e di invio. È a discrezione delle persone che ricevono la comunicazione presentarsi o meno all’incontro.

2. I familiari possono controllare l’operato dell’amministratore di sostegno?
No, non formalmente. L’unico soggetto deputato a farlo è il Giudice Tutelare.

3. Come tutelare la privacy del beneficiario, anche rispetto ai familiari?
Le informazioni relative all’andamento dell’Amministrazione di Sostegno sono riservate. I familiari o i parenti possono chiedere al Giudice Tutelare, quale unico organo di controllo, la disamina dei documenti presentati dall’Amministratore di Sostegno al Giudice stesso.
L’amministratore di Sostegno non può fornire ai familiari o ai parenti del suo amministrato informazioni sulla situazione economica, sulla salute o sui rapporti relazionali del suo amministrato.

4. Come segnalare un comportamento non adeguato di un Amministratore di Sostegno?
È un’azione che può essere compiuta da un parente stretto, comunicando direttamente al Giudice Tutelare. Se invece a rilevare l’anomalia fosse una persona terza, che ritenga che siano presenti delle inadempienze gravi, questa può rivolgersi ai servizi sociali competenti in quel territorio o, in casi estremi, può effettuare la segnalazione al Pubblico Ministero, quindi alla Procura della Repubblica.

5. Cosa succede se è il capofamiglia ad essere sottoposto all’Amministrazione di Sostegno?
Quando chi deve essere sottoposto all’Amministrazione di Sostegno (ad es. perché è sopraggiunta una malattia neurodegenerativa, o perché è in coma…) è la persona che mantiene la famiglia, sia dal punto di vista economico che gestionale, il criterio utilizzato dal Giudice Tutelare è quello di dare continuità a quella gestione, incaricando un Amministratore di Sostegno.
L’Amministratore che verrà nominato provvederà a gestire economicamente la famiglia dando continuità alla situazione pregressa, utilizzando quindi il reddito dell’amministrato per il sostentamento delle persone a suo carico. Se però il coniuge è in grado di provvedere lui stesso al mantenimento della famiglia, il Giudice Tutelare chiederà che venga coinvolto, sia per garantire la sostenibilità futura delle spese, sia per non approfittare del patrimonio e del reddito del beneficiario amministrato.

 

Per info: Anna Ganapini

Telefono: 0522 791979

Email: anna.ganapini@csvemilia.it