
03 Lug Le intermittenze della morte – José Saramago
Le intermittenze della morte”, opera del premio Nobel José Saramago, si distingue come un romanzo singolare e ricco di spunti di riflessione, una storia inaspettata e surreale.
In un paese senza nome, improvvisamente, la morte cessa di esistere. Nessun essere umano muore più, dando vita a un’umanità immortale.
L’evento scatena una serie di conseguenze imprevedibili e sconvolgenti. Saramago esplora le implicazioni economiche, sociali e religiose dell’assenza della morte. Aziende funebri e cimiteri si ritrovano senza lavoro, la Chiesa perde il suo ruolo centrale nella gestione della vita dopo la morte, e l’umanità si trova a confrontarsi con l’eternità, perdendo il senso della finitezza e della precarietà dell’esistenza.
Dopo sette mesi di assenza, la morte decide di tornare. Lo fa in modo inaspettato, assumendo la forma di una donna che invia lettere viola ai suoi futuri destinatari, annunciando loro la data della propria morte. Questo ritorno sconvolge nuovamente l’ordine precostituito, costringendo gli uomini a confrontarsi con la consapevolezza della propria mortalità e a vivere ogni giorno con rinnovata intensità.
Un personaggio centrale del romanzo è un violoncellista di nome Celso de Azevedo. La sua lettera viola viene però rispedita al mittente, rendendolo l’unico individuo a non conoscere la data della propria morte. Celso intraprende una ricerca ossessiva per scoprire il motivo di questa eccezione, sfidando l’ordine stabilito dalla morte e mettendo in discussione il senso stesso della vita e della mortalità.
“Le intermittenze della morte” è un’opera che invita a riflettere sul senso della vita e della morte, sulla natura umana e sul ruolo che la morte gioca nella nostra esistenza. Saramago, con il suo stile narrativo unico e ricco di metafore, ci porta a confrontarci con temi universali in modo originale e provocatorio, spingendoci a riconsiderare il nostro rapporto con la mortalità e ad apprezzare ogni istante della nostra vita.
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