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maria una storia vera

Maria: una storia vera

Questa è la storia vera di Maria, diventata Amministratrice di Sostegno per affetto verso una persona che solo da lei si è lasciata avvicinare. È il racconto di un rapporto nato su una panchina, per strada. Una relazione divenuta sempre più profonda, che ha travalicato ogni mera funzione legale e burocratica e ha cambiato davvero, nel profondo, la vita dell’assistito.

Maria è la fondatrice di un’associazione di Reggio Emilia che aiuta i senza tetto: per ognuno di loro cerca soluzioni d’aiuto e di reinserimento sociale. A ciascuno consegna cibo, abiti, coperte, attenzioni, sorrisi e parole di conforto.

Giuseppe vive in strada, la sua casa è una panchina. Non ha più rapporti con la famiglia, è stato sfrattato dalla sua abitazione e ha perso ogni speranza, verso il presente e verso il futuro. In strada, è diventato invisibile agli altri e l’indifferenza del mondo lo ha indurito: non si lascia più avvicinare da nessuno, teme le aggressioni degli altri senza tetto, è estremamente diffidente verso chiunque lo avvicini, compresi i volontari delle associazioni e gli operatori dei servizi.

Maria impiega un tempo incalcolabile a trovare una breccia ma, con la sua testarda volontà di essergli di aiuto, tra una coperta donata e un pasto caldo portatogli sulla panchina con il sorriso, piano piano conquista la confidenza di Giuseppe e, infine, la sua fiducia. Maria diventa il suo punto di riferimento e riesce a creare un ponte con i servizi sociali: Giuseppe ormai si fida solo di lei, nulla fa se non in sua presenza.

E così a Maria viene proposto di diventare Amministratore di Sostegno, per avere tutte le facoltà di prendersi cura di Giuseppe sotto ogni profilo, compreso quello legale. Anche l’incontro con il Giudice Tutelare, che per procedere deve accertare lo stato di salute e mentale dell’assistito, viene realizzato con Maria al fianco di Giuseppe, sulla panchina che lui si rifiuta di abbandonare.

Dopo una iniziale titubanza, non essendo abituata a deleghe ufficiali, Maria accetta l’incarico. Pian piano, superando gli ostacoli e affrontando tutte le procedure burocratiche necessarie, Maria riesce a far avere una casa a Giuseppe, a provvedere al suo benessere, a fargli riacquistare quella dignità di uomo che aveva perso per strada, senza lasciarlo mai solo nella gestione della vita quotidiana. Oggi Giuseppe non c’è più. Una malattia inesorabile gli ha concesso di poter godere della ritrovata serenità per soli tre anni, con il sostegno di Maria al proprio fianco.

Restano gli articoli sulla stampa, che nei mesi scorsi hanno preso a cuore la storia dell’uomo sulla panchina. Resta la carrozzina che Maria è riuscita a procurare a Giuseppe grazie al passaparola fra i cittadini reggiani. Soprattutto, resta la testimonianza di una volontaria che, con il suo sorriso, ha dimostrato che nessun uomo dovrebbe mai perdere la speranza.

 

Se anche tu, come Maria, vuoi diventare volontaria, contatta Anna Ganapini o i nostri volontari allo sportello:

Tel: 0522 791979 – Email: anna.ganapini@csvemilia.it

Se vuoi sostenere l’impegno dei volontari come Maria, dona ora a Non + Soli, come privato o come azienda.