
08 Set Ripartiamo dalla non autosufficienza
Ne abbiamo parlato in uno degli ultimi incontri formativi, sappiamo che il tema sta a cuore a molti e che c’è ancora confusione: da un lato c’è chi aspetta risposte dallo Stato, dall’altro c’è una complessità di interlocutori e dinamiche non facile da semplificare con le risorse previste. In questo articolo, mettiamo in fila gli eventi e proviamo a fare chiarezza.
Quando si parla di non autosufficienza cosa si intende?
E cosa sta avvenendo in termini legislativi, su questo tema?
Autosufficienza
Partiamo dal corretto significato del termine.
Autosufficienza è la condizione per cui una persona, a causa di una malattia, dell’anzianità, di una disabilità, eccetera, ha difficoltà a compiere autonomamente le attività nella sua vita quotidiana. Può essere più o meno lieve. Non autosufficienza non è sinonimo di disabilità. Una persona con disabilità può essere completamente autonoma e una persona autonoma può perdere alcune abilità a causa di una malattia o un incidente.
La non autosufficienza è una tematica che riguarda tutti, soprattutto in considerazione dell’invecchiamento della popolazione. Per questo motivo esistono leggi che mirano a sostenere le persone non autosufficienti e le loro famiglie.
La Legge Delega n. 33/2023
Nel 2023 si è avviato un percorso di riforma della non autosufficienza (Legge 33/2023), ma la sua attuazione tramite il D.Lgs. 29/2024 è stata solo parziale e ha suscitato delusione per il suo impatto limitato e la scarsità di risorse.
Questa legge dovrebbe rappresentare la base per la costruzione di un sistema di welfare più organico e integrato per gli anziani non autosufficienti. Gli obiettivi principali della Legge Delega erano:
- Costruire un sistema integrato di assistenza: superare la frammentazione attuale tra servizi sanitari e sociali
- Riconoscere la centralità della persona anziana: promuovere la sua dignità, autonomia e autodeterminazione
- Potenziare l’assistenza domiciliare: favorire la permanenza degli anziani non autosufficienti nel proprio ambiente di vita, riducendo il ricorso a strutture residenziali
- Sostenere i caregiver familiari: riconoscere il loro ruolo fondamentale e fornire adeguati supporti
- Innovare il sistema di valutazione: introdurre una valutazione multidimensionale e unitaria dei bisogni della persona
- Ridefinire e razionalizzare le prestazioni: prevedere una “prestazione universale” per l’assistenza.
I Decreti Legislativi Attuativi
In attuazione della Legge Delega n. 33/2023, il Governo ha emanato diversi decreti legislativi. Il più rilevante finora, e che ha generato il maggior dibattito, è il Decreto Legislativo n. 29 del 15 marzo 2024.
Principali Novità del D.Lgs. 29/2024 (c.d. “Decreto Anziani”)
- Definizione della condizione di anziano non autosufficiente: viene introdotta una definizione unificata, basata su metodologie standardizzate che valutano le gravi limitazioni o la perdita dell’autonomia nelle attività fondamentali della vita quotidiana e del funzionamento bio-psico-sociale.
- Valutazione multidimensionale: si prevede una valutazione multidimensionale unitaria del bisogno dell’anziano, che tenga conto degli aspetti sanitari, sociali, psicologici e abitativi. Questa valutazione è propedeutica all’elaborazione di un “Progetto Assistenziale Individualizzato” (PAI) che definisce i servizi e i supporti necessari.
- Assistenza Domiciliare: si punta a rafforzare i servizi di assistenza domiciliare integrata (ADI), per mantenere l’anziano a casa il più a lungo possibile.
- Case di Comunità e Ospedali di Comunità: viene rafforzata la rete delle strutture territoriali come le Case di Comunità (punti di accesso e coordinamento dell’assistenza) e gli Ospedali di Comunità (strutture intermedie tra casa e ospedale).
- Sperimentazione di una “Prestazione Universale” (futura): La Legge Delega prevedeva la creazione di una “prestazione universale” finalizzata a coprire i costi dell’assistenza. Il D.Lgs. 29/2024, tuttavia, ha introdotto una sperimentazione limitata di questa prestazione, denominata “assegno di assistenza”, e con requisiti stringenti. Questa sperimentazione, prevista per il 2025-2026, prevede una maggiorazione dell’attuale indennità di accompagnamento per gli over 80 con un bisogno assistenziale gravissimo e un ISEE socio-sanitario non superiore a 6.000 euro, a condizione che l’importo aggiuntivo sia utilizzato per acquistare servizi di assistenza domiciliare o prestazioni di cura. Questo aspetto ha generato molte critiche, poiché la “prestazione universale” promessa sembra essere stata ridimensionata e rinviata.
- Riconoscimento del caregiver familiare: si prevede un maggiore coinvolgimento del caregiver familiare nell’elaborazione del PAI e nella presa in carico della persona, ma mancano ancora risorse specifiche e una legge organica per la sua tutela.
- Promozione dell’invecchiamento attivo e della prevenzione della fragilità: vengono previste misure per favorire stili di vita sani e prevenire la perdita di autonomia.
Luci e ombre
Nonostante le buone intenzioni della Legge Delega, il D.Lgs. 29/2024 ha ricevuto diverse critiche da parte di associazioni, esperti e sindacati, che lo considerano incompiuto e insufficiente a realizzare una riforma strutturale del sistema. Le principali lamentele riguardano:
- Scarse risorse economiche: i finanziamenti previsti non sembrano adeguati a coprire le reali esigenze.
- Limitato ambito della “prestazione universale”: la sperimentazione dell’assegno di assistenza è molto restrittiva e non risponde all’esigenza di una prestazione universale accessibile a tutti coloro che ne hanno bisogno.
- Mancanza di una visione chiara sull’assistenza domiciliare: nonostante le intenzioni, le misure concrete per un vero potenziamento dell’assistenza domiciliare sono percepite come insufficienti.
- Complessità burocratica residua: sebbene si cerchi di unificare le valutazioni, il sistema rimane complesso.
Questo è lo stato dei fatti, all’autunno 2025.
Restiamo collegati per valutare insieme i futuri passi di avanzamento della riforma.