24 Nov Dalla 104 alla 104 + 106: come cambia la legge?
Qualche diritto in più per persone con disabilità e caregiver
C’è una novità. Il primo gennaio 2026 diventerà pienamente operativa la Legge 106, a integrazione della storica Legge 104/1992.
La Legge 104/1992 è la normativa-quadro italiana che tutela i diritti delle persone con disabilità: riconosce il diritto a permessi, agevolazioni fiscali e misure di sostegno sia alle persone con disabilità e ai malati cronici o oncologici con invalidità, che ai loro familiari per assisterli.
La Legge 106 è uno degli elementi attuativi della più ampia riforma avviata con la Legge Delega 227/2021 e concretizzata dal D.Lgs. 62/2024: la riforma punta a semplificare le procedure e garantire nuovi diritti, introducendo la valutazione multidimensionale e il progetto di vita personalizzato per le persone con disabilità.
La Legge 106 non sostituisce ma integra la storica Legge 104, con l’obiettivo di rafforzare le tutele per le persone a cui è riconosciuta un’invalidità (disabili, malati cronici o oncologici) e per i familiari che li assistono. Lo fa intervenendo sul diritto al lavoro e alla conciliazione vita-lavoro, con alcune novità.
Cosa cambia concretamente?
La legge 106 prevede:
- 10 ore all’anno di permesso retribuito e coperto da contributi, che si aggiungono ai permessi già previsti dalla Legge 104 per visite e terapie – Destinate a persone con invalidità ≥ 74%, patologie croniche/oncologiche, e ai loro familiari.
- Possibilità di usufruire di un congedo straordinario fino a 24 mesi con posto garantito – Attenzione: la conservazione del posto di lavoro è garantito, ma i 24 mesi non sono retribuiti e non cubano nella maturazione di ferie, contributi, TFR del lavoratore.
- Accesso prioritario allo smart working – Un’opportunità per le persone con disabili e i caregiver, relativamente alle mansioni lavorative compatibili con il lavoro da remoto.
- Estensione delle tutele anche ai lavoratori autonomi – La legge prevede anche tutele per i lavoratori autonomi, come la possibilità di sospendere l’attività per un periodo fino a 300 giorni in caso di malattia grave.
Quali criticità?
La legge introduce alcuni elementi migliorativi, ma siamo ancora lontani da una normativa che tuteli chi si trova a dover gestire casi complessi e malattie di lunga durata. Le 10 ore supplementari equivalgono a poco più di una giornata lavorativa; il congedo non è retribuito e quindi non è inapplicabile a tutti quei lavoratori che non possono permettersi di rinunciare allo stipendio.
Importante
Se hai la 104, non serve fare una nuova richiesta, bastano le certificazioni aggiornate e l’attivazione dei nuovi strumenti tramite l’INPS o il datore di lavoro.
Vuoi saperne di più?
Nell’ultimo incontro di approfondimento online abbiamo parlato di questa riforma con la nostra consulente Avv. Francesca Vitulo. Qui trovi il video integrale dell’incontro.