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Non+Soli, un servizio unico fatto di persone per le persone

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Non+Soli, un servizio unico fatto di persone per le persone

A differenza di altri sportelli nazionali, che forniscono solo informazioni sull’amministrazione di sostegno, Non+Soli partecipa direttamente alla gestione dei documenti e delle comunicazioni ai Giudici per conto degli utenti. I volontari e le volontarie accedono alla cancelleria e ai fascicoli della Volontaria Giurisdizione, occupandosi autonomamente delle procedure.

Con una così grande indipendenza, è fondamentale che i nostri volontari siano competenti e disposti a imparare un nuovo e complesso lavoro in continuo aggiornamento. Sono poche le persone che hanno avuto esperienze precedenti simili, la maggior parte ha lavorato in banca, posta, nelle scuole e in aziende. 

È il caso di Cristina, 68 anni, insegnante in pensione che ha iniziato a prestare servizio allo sportello nell’ottobre 2014. Conosciamola meglio.

“Nel 2010 ho avuto occasione di scoprire cosa fosse l’amministrazione di sostegno – racconta Cristina – poiché un pratica era stata aperta per due miei zii di Verona. Andata in pensione e, saputo dell’esistenza dello sportello al Tribunale di Reggio Emilia, mi sono candidata come volontaria per aiutare altre persone nelle pratiche che per esperienza ormai conoscevo bene. E così è stato ed è ancora.”

Cristina presta servizio di sportello in presenza e, dopo il primo lockdown, anche online da casa. Stende ricorsi, istanze e rendiconti e per un anno ha curato anche il back office in cancelleria. È un pilastro di Non+Soli.

“Mi occupo della posta elettronica, della parte informatica. Ho collaborato alla progettazione del gestionale e alla stesura del volume pubblicato per gli amministratori di sostegno. Gestisco anche la modulistica e gli aspetti organizzativi, sempre in collaborazione con altri colleghi.”

L’impegno di Cristina nell’aiutare le altre persone è costante e sincero, motivato dalla gratificazione per i risultati positivi, dalla riconoscenza degli utenti e dalla consapevolezza della propria utilità in qualcosa di importante, anche se è in pensione. Aggiunge: “altrettanto importanti per me sono le relazioni con gli altri volontari del gruppo, che considero amici”. 

“La soddisfazione maggiore – spiega Cristina – la si ottiene quando si riesce a migliorare una situazione complicata, per esempio un impedimento burocratico che viene risolto o il sostegno di un familiare nella gestione di una persona con disabilità, ottenendo le giuste autorizzazioni dei Giudici Tutelari.”

In 7 anni Cristina ha visto Non+Soli crescere, e persino adattarsi a nuove forme di interazione con lo scoppio della pandemia. “Per gli sportelli è cambiato tutto. A marzo 2020 abbiamo perso un collega dello sportello di Reggio Emilia per Covid, una ferita che ancora non si è rimarginata. Inoltre, abbiamo modificato la nostra organizzazione durante il confinamento. Molti hanno prestato servizio da casa, al telefono e via mail, poi siamo rientrati in presenza su appuntamento, mantenendo i nuovi canali di comunicazione.”

“Personalmente ho dovuto intensificare molto la mia prestazione – racconta – perché l’attività di sportello via telefono e mail richiede richiede tempo, sia per le risposte da dare sia per gli inoltri ai colleghi. L’impegno più gravoso è stato ed è ancora seguire da casa la fase dopo la fissazione udienza, senza avere i fascicoli fisicamente in mano. È un momento fondamentale, perché rispetta tempi precisi di burocrazia.”

Nonostante il percorso, a volte complicato, alla domanda “consiglieresti di fare volontariato per Non+Soli?” Cristina risponde:

“Lo consiglierei a una persona che vuole aiutare le altre, dedicando tempo e impegnandosi in modo serio, consapevole e duraturo, poiché può ottenere molta soddisfazione in un settore unico nel suo genere.” 

Vuoi diventare un volontario o una volontaria come Cristina? Leggi tutte le informazioni per aiutarci negli sportelli Non+Soli.