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Progetto coordinato da CSV Emilia ODV

Accudire un familiare: Marta non è più sola

Marta, separata da alcuni anni e con un figlio ormai grande, decide di tornare nella propria città di origine per accudire il fratello Luca, che ha una disabilità grave e invalidante, ma non è soggetto ad alcun provvedimento di interdizione o inabilitazione.
Morta la madre, dei cinque fratelli di Marta, sparsi in giro per il mondo, nessuno è seriamente intenzionato ad accollarsi la gestione del fratello disabile, ma Marta, ricordando la promessa fatta alla madre in punto di morte, decide di andare a vivere con Luca e accudirlo: da quel momento, la sua vita privata ruota intorno a lui.

Marta si occupa dei controlli medici, dell’attività sportiva riabilitativa, fa la spesa e cucina cibi adatti alla sua patologia, tiene i rapporti con tutti i possibili e immaginabili uffici pubblici, organizza e gestisce il suo tempo libero, si occupa della sua igiene… insomma ha molto da fare, per 24 ore al giorno: anche di notte, visto che Luca si sveglia parecchie volte.
Dopo aver compilato l’ennesimo modulo presso l’ennesimo ufficio e aver assunto l’ennesima responsabilità amministrativa per conto del fratello, che la segue ovunque, Marta decide, per essere più tranquilla nel proprio operato, di chiedere la nomina come Amministratore di Sostegno del fratello.

Ma cosa accade? Che i fratelli, fino a quel momento assenti, si oppongono fermamente alla sua nomina. E davanti al Giudice Tutelare succede il prevedibile: litigi furibondi, Marta che esprime tutta la sua rabbia e frustrazione per avere sacrificato tutto e nemmeno essere riconosciuta. Il Giudice Tutelare, come la prassi vuole in questi casi, trovandosi di fronte a tale ostilità, nomina come Amministratore di Sostegno una terza persona: un volontario estraneo alla famiglia.

Inizia un periodo difficile: l’Amministratore di Sostegno volontario inizia a svolgere con competenza e accuratezza il suo ruolo, entrando anche nelle simpatie dell’amministrato, cui si rivolge con dolcezza. Ma non in quelle di Marta, che si ritrova, vivendo con il fratello, a dover rendicontare ogni singola spesa, da quella alimentare a quella per la gestione della casa. Ogni scontrino deve essere conservato. Le attività sportive o di svago, o anche il solo ristorante mensile che si concedeva con il fratello, devono essere approvati e rendicontati. Anche la settimana di mare che Marta era solita far fare una volta all’ anno al fratello deve essere autorizzata dal Giudice Tutelare.

Eppure, c’è un lieto fine.

Piano piano, l’Amministratore di Sostegno volontario conquista la fiducia di Marta. Le insegna tutto ciò che ha imparato nei corsi di formazione e di aggiornamento che frequenta, e negli incontri agli sportelli con i volontari NON+SOLI. I due diventano una squadra. Marta ritrova il suo ruolo di sorella e caregiver di Luca, mentre l’Amministratore di Sostegno si occupa di tutta la parte legale, burocratica, delle pratiche amministrative, intercedendo anche in favore di Marta di fronte al Giudice Tutelare.

Oggi Marta e l’Amministratore del fratello sono un duo in perfetto equilibrio: condividono le gioie e il peso delle responsabilità, si sostengono a vicenda. E Luca ha due stampelle su cui contare: quella più intima della sorella e quella più ferma del suo Amministratore di Sostegno.